Nuovi reati 231 ed entrata in vigore del Whistleblowing
#PILLOLE231 E DINTORNI: Notizie ed approfondimenti sul D.lgs. 231/2001
A cura dell’Avv. Valerio Girani in collaborazione con Avv. Camilla Perani
Esteso il catalogo dei reati presupposto 231 a seguito della conversione del “Decreto Giustizia”
È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 236 del 9 ottobre 2023, la Legge 9 ottobre 2023, n. 137, di conversione con modificazioni del D.L. 10 agosto 2023, n. 105, c.d. “Decreto Giustizia”.
Il citato intervento normativo ha esteso il catalogo dei reati presupposto per la responsabilità amministrativa da reato delle persone giuridiche, modificando gli articoli 24 e 25-octies.1, D.lgs. 231/2001.
Nello specifico, l’art. 24, che riguarda i reati contro la P.A., è stato modificato mediante l’inserimento di due nuovi reati presupposto: “Turbata libertà degli incanti” (art. 353 c.p.) e “Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” (art. 353-bis c.p.). In questo caso, il legislatore è intervenuto sulle fasi prodromiche allo svolgimento delle gare pubbliche.
Con riferimento, invece, all’art. 25-octies.1, che riguarda i reati in materia di strumenti di pagamento diversi dai contanti, vi è stata l’aggiunta del reato di “Trasferimento fraudolento di valori” (art. 512-bis c.p.). Trattasi di una fattispecie criminosa che riguarda l’attribuzione fittizia ad altri della titolarità o disponibilità di denaro, beni o altra utilità, con punti di contatto con i reati di ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di denaro, beni o altra utilità di provenienza illecita, già previsti all’art. 25-octies, D.lgs. 231/2001.
Vista l’introduzione dei nuovi reati presupposto, sarà necessario per gli enti effettuare un aggiornamento del Modello organizzativo ai sensi del D.lgs. 231/2001, nonché verificare i protocolli/presidi di controllo e prevenzione esistenti per valutarne eventuali modifiche. Potrebbe risultare necessaria, infatti, l’adozione di nuove misure di contenimento e riduzione dei rischi.
Ancora sul whistleblowing: il 17 dicembre 2023 scade l’obbligo di adeguamento
È ormai prossima la scadenza fissata per il 17 dicembre 2023 per l’adeguamento alla nuova normativa sul whistleblowing di cui al d.lgs. 24/2023, per i soggetti del settore privato che nell’ultimo anno hanno impiegato una media di lavoratori fino a 249.
Si ricorda che le disposizioni del decreto 24/2023 sono già entrate in vigore lo scorso 15 luglio per tutti i soggetti del settore pubblico e per i soggetti del settore privato che nell’ultimo anno hanno impiegato una media di più di 249 lavoratori.
Come già riportato nelle precedenti note informative “#pillole231edintorni” (si richiamano, in particolare, le note n. 1 di marzo 2023, la n. 4 di giugno 2023 e la n. 5 di luglio 2023), il decreto 24/2023 prevede l’obbligo di istituire il canale di segnalazione interno per la gestione delle segnalazioni di illeciti.
Al fine di adempiere all’obbligo normativo, ciascun ente dovrà adottare un proprio regolamento/procedura, individuando il gestore delle segnalazioni e assicurando la messa in atto di tutte le misure organizzative necessarie.
Laddove l’ente abbia adottato il Modello organizzativo 231, il nuovo comma 2-bis dell’art. 6, D.lgs. 231/2001, stabilisce che i Modelli “prevedono, ai sensi del decreto legislativo attuativo della direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019, i canali di segnalazione interna, il divieto di ritorsione e il sistema disciplinare, adottato ai sensi del comma 2, lettera e)”.
Lascia un commento